Contenuti per adulti
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Lo staff declina ogni responsabilità nei confronti di coloro che si potrebbero sentire offesi o la cui sensibilità potrebbe essere urtata.
Sul banco gelido degli accusati,
senza prova ci giudicano, colpevoli d’esser vivi, di far vibrare la voce.
"Non hai dato abbastanza, non eri presente, non hai parlato a sufficienza",
le sentenze cadono dure come pietre conficcate nell’anima.
Si spiegano ragioni, si cercano scuse, si tenta di far luce,
ma ogni parola è un nodo che stringe il cuore nel silenzio.
Nel dubbio ci smarriamo, scaviamo dentro noi stessi,
"Son io l’errore?" sussurra una voce tremante.
Ogni accusa divora un frammento del nostro essere,
la certezza si sgretola e si trasforma in alba incerta.
Un pezzo di sé cade coperto dal silenzio avvolgente,
la libertà si riduce in cenere fragile che svanisce.
Ma un giorno il coraggio si leva piano e mormora: "Basta".
Taglia i legami invisibili, le attese vuote e la colpa che resta.
Non è subito piena libertà, no - è un’amputazione viva e dolorosa.
Sacrificio di sogni infranti, vincoli spezzati e illusioni dissolte.
Per salvare il confine sacro delle proprie emozioni profonde.
Nel vuoto impariamo a respirare e a vedere chiari i diritti:
il rispetto non è dono da elemosinare ma diritto da difendere.
La pace non nasce dal cedere ma dal fermo "no" che ci salva;
un gesto leale che rialza il cuore ferito.
Non viviamo implorando permessi per esistere né amando perdiamo noi stessi o la nostra luce.
Chi taglia non perde davvero; raccoglie ciò che temeva di smarrire:
i pezzi autentici dell’anima ritrovata senza piegarsi al falso perdono.
Non serve inginocchiarsi per chiedere accettazione:
l’amore più vero è quello verso sé stessi - senza sacrifici imposti o catene invisibili.